Essere donna e scegliere di viaggiare da sola: l’età non conta, qualsiasi essa sia, l’obiettivo è esplorare il mondo intero e vivere esperienze, emozioni, luoghi e culture.
L’età non conta, ognuna a suo modo attraversa una fase diversa della vita ma tutte condividono lo stesso messaggio da trasmettere alle altre donne: fate le valigie, partite, esplorate e raccontate la vostra storia al ritorno! Non ve ne pentirete.
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Le donne nel mondo che hanno scelto di viaggiare da sole
Fabiana Palmieri, 26 anni
“Ho fatto il primo viaggio da sola quando studiavo a Sydney perché le mie vacanze non coincidevano con quelle dei miei coinquilini. Mi sono iscritta a un gruppo Facebook dove ragazze di ogni parte del mondo condividevano le loro esperienze da viaggiatrici sole e la sera stessa ho prenotato il mio primo viaggio in solitaria lungo la Gold Coast. Le esperienze più belle della mia vita sono capitate sempre per caso, come cantare Bob Marley su un bus per Nimbin, la città più hippie dell’Australia, vedere i koala nel loro habitat naturale e ammirare i salti delle balene nell’oceano. Oppure ballare scalza al tramonto a Byron Bay, quando il sole viola si appresta ad andare a dormire.”
“Ho sconfitto la mia paura e vissuto l’esperienza più incredibile di sempre.” Racconta la ventenne parlando della sua esperienza di viaggio: fare snorkelling nella Grande Barriera Corallina. L’eccitazione di vivere quell’esperienza in un posto così unico, le ha fatto dimenticare di non saper nuotare.
“Il vantaggio di viaggiare da soli è avere il controllo su tutto” . Intraprendere un viaggio in solitaria a vent’anni genera un’emozione trepidante ma certo capiterà di avvertire la mancanza delle persone care, degli affetti. Ma il lato positivo è che riuscireste a vivere un’esperienza dipendente solo dalle proprie esigenze: se volete fermarvi, vi fermate, se non vi piace un posto, vi spostate. L’emozione che prevale su tutto è la sensazione di sentirsi liberi di decidere dove e con chi stare, il coraggio di vivere un’esperienza unica e il sentirsi invincibile senza ostacoli insuperabili. È senza dubbio un percorso faticoso a vent’anni, ma ti insegna che non importa quanto sia stata dura ma che ce l’hai fatta da sola, ti senti felice perché sai di poter farti valere e a gestire problemi e preoccupazioni senza l’aiuto di nessuno.
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Rachel Hill, 32 anni
“Viaggiare da sola a trent’anni è fantastico. A vent’anni ho imparato a conoscermi, raggiungendo la mentalità e la prospettiva per affrontare la decade successiva con la consapevolezza di ciò che sono. Mi sono divertita a viaggiare da sola a vent’anni ma parallelamente cercavo di capire chi fosse la vera me, cosa volessi dalla vita, quanto valessi davvero. Adesso invece, vivo i miei viaggi nel modo in cui desidero.”
Ogni donna dovrebbe fare almeno un viaggio da sola nella vita. Il primo passo è cominciare cercando l’esperienza più adatta alla vostra persona, trovare la destinazione che vi offre maggiore affinità con l’esperienza desiderata e poi stabilire il budget. Non è detto che il viaggio in solitaria non vi permetta di incontrare persone nuove: condividere un’esperienza può dare inizio ad amicizie uniche e genuine.
Viaggiare da sole a trent’anni, vi dice che siete già tipe toste! Si ha la possibilità di seguire i propri tempi, di spingersi fuori dalla propria comfort zone quotidiana, riflettere e chiarirsi le idee, e perché no, vivendo della avventure se siete single. L’autostima e la sicurezza in sé stessi aumentano inevitabilmente. Si potrebbe dire che i vantaggi di viaggiare soli superino di gran lunga gli svantaggi: anche per questa età gli svantaggi potrebbero essere quelli di soffrire la mancanza di casa oppure la solitudine dell’esperienza.
In un viaggio solitario la più grande risorsa è certamente l’istinto. Viaggiare da sola ti permettere di scoprire d’essere una persona resiliente e sicura di sé, puoi contare solo su te stessa, sei potente e capace di fare qualsiasi cosa! Il miglior modo per incoraggiare le donne di trent’anni a sperimentare queste avventure è l’idea che queste amplieranno i vostri orizzonti! Non sarete mai davvero sole, a meno che non desideriate esserlo.
Claudia Tavani, 44 anni
“Ho finalmente deciso di partire da sola quando il bisogno di viaggiare secondo le mie regole è diventato più forte di tutto. Volevo essere egoista al 100% e non dover soddisfare i bisogni di nessuno. Volevo focalizzarmi solo su me stessa. Faccio tutto quello che voglio, quando voglio. Decido io se voglio condividere parte del viaggio con le persone incontrate lungo la strada o continuare a godermi la solitudine. È felicità allo stato puro.”
Il vantaggio più grande di viaggiare da sola a quarant’anni è non dover scendere a compromessi su niente. Nessuno, escluso voi stesse, vi può dire cosa fare o cosa non fare oppure dove andare. Viaggiare da sola rende voi stesse più aperte al fare nuove esperienze e incontrare nuove persone simili a voi perché si ha più libertà e più tempo per parlare e conoscere i propri compagni di viaggio. Certo, a quest’età si ha la consapevolezza di non avere nessuno su cui contare se mai dovesse succedere qualcosa.
“Solo perché hai 40 o più anni non significa che non ti meriti del tempo per te stessa.” Negli anni si cambia modo di viaggiare, i ritmi delle esperienze sono diverse, ma non per questo bisogno rinunciare. L’avventura si sposta sulla qualità dei momenti, non sulla quantità. Si effettuano scelte di viaggio differenti, ci si concede qualche alternativa in più, ma l’esperienza unica rimane tale. Si visitano meno posti ma aumenta il tempo passato in ognuno di questi: ci si dedica alla conoscenza del posto, di chi ci vive: l’obiettivo è vivere un’esperienza significativa.
“Il mio consiglio per ogni donna che sta pensando di fare un viaggio da sola è solo: parti! Sarà il viaggio della vita.”
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Marie-France Roy, 56 anni
“Ho fatto il mio primo viaggio da sola nel 1992, destinazione Parigi, avevo 29 anni. Avevo passato anni a studiare, lavorare e mettere da parte i soldi, poi ho aspettato altri anni ancora cercando di convincere fidanzati e amici a venire con me. Sembrava che tutte le persone che conoscevo avessero altre priorità. Alla fine, ho deciso di partire da sola. L’alternativa era non partire proprio e io sentivo di aver atteso già fin troppo tempo. Nella mia vita ho visitato circa 65 paesi, molti dei quali da sola.”
Quando viaggi da solo non devi consultare nessuno o scendere a compromessi, è molto più facile conoscere altri viaggiatori o persone del posto: si incontrano molte più persone quando si è da soli. Riesci anche a fare più attenzione a ciò che ti circonda, sei più attento, fai caso ai piccoli dettagli e ti fermi a riflettere sulle tue scoperte. I ricordi più indelebili sono le connessioni umane che scattano durante i viaggi.
Viaggiare da sola ad una certa età prevede modalità di viaggio differenti, sicuramente con ritmi pacati. Si consuma più energia e ma ti trovi in un ambiente diverso, lontano dalle preoccupazioni di tutti i giorni. Le esperienze più speciali restano comunque quelle che si presentano ogni volta che ci si spinge al di là della comfort zone. I livelli di energia sono più bassi: si preferisce rimanere più a lungo nello stesso posto e scoprirlo con calma girando i quartieri a piedi e osservando le persone nei bar. Non ci si sente obbligate a visitare ogni attrazione turistica.
Ci sono migliaia di viaggiatori in solitaria di tutte le età là fuori, e pare che la maggior parte siano donne. Non sarai sola. Un ottimo modo per abituarsi a questo tipo di viaggi è scegliere inizialmente di unirvi ad un piccolo gruppo vacanze, condividere le attività della giornata e poi passare il resto del tempo da sole. Viaggiare da soli diventerà sempre più facile nel tempo, diventerà una normalità. Vi dimostrerà che siete più forti e piene di risorse, più di quanto pensate! Siete in grado di gestire qualsiasi situazione e risolvere ogni problema in totale autonomia: vi permetterà di rafforzare la vostra autonomia nel corso del tempo.
“Ciò che direi a tutte le cinquantenni è: se avete voglia di vedere il mondo, cominciate subito. Una volta raggiunti i 50, non c’è più tempo per procrastinare.”
Fonte: LonelyplanetItalia
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