Cioccolato fondente, troppi contaminanti in quasi metà delle marche: Lindt e Penny tra le peggiori del nuovo test!

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Cioccolato fondente, troppi contaminanti in quasi metà delle marche: Lindt e Penny tra le peggiori del nuovo test!

Il cioccolato fondente è davvero una scelta più salutare rispetto a quello al latte? Non necessariamente. In alcuni casi, potrebbe contenere contaminanti come metalli pesanti o residui di pesticidi. Esploriamo insieme i risultati di un recente test per approfondire la questione.

Cioccolato fondente, ancora contaminanti pericolosi nelle barrette: il nuovo test!

Il cioccolato fondente, noto per il suo sapore ricco e il più elevato contenuto di cacao rispetto a quello al latte, è spesso percepito come una scelta più salutare. Ma è davvero così genuino come si crede? Dietro la sua immagine positiva si celano potenziali insidie.

Negli ultimi anni, diverse analisi hanno rilevato nel cioccolato fondente tracce di contaminanti come metalli pesanti, tra cui il cadmio, oltre a residui di pesticidi e oli minerali. Un nuovo test ha confermato che, nonostante i suoi aspetti benefici, questo alimento può talvolta rappresentare un rischio per la salute a causa della presenza di sostanze indesiderate.

Un’indagine recente condotta da Öko-Test ha analizzato 21 tavolette di cioccolato fondente con una percentuale di cacao compresa tra il 66% e il 75%, includendo anche 10 prodotti certificati biologici. Questi cioccolati, provenienti principalmente dal mercato tedesco, sono stati acquistati in supermercati, negozi di prodotti biologici e discount. Il loro prezzo variava tra 1,19 e 6,41 euro per 100 grammi, offrendo così una panoramica completa sia sui prodotti economici che su quelli più costosi.

Un’indagine approfondita ha analizzato diversi campioni di cioccolato fondente per verificare la corrispondenza tra etichette e contenuti reali, valutando zuccheri, grassi, burro di cacao e cacao. Parallelamente, sono state condotte analisi per identificare contaminanti come oli minerali (MOSH/MOAH), pesticidi e metalli pesanti (arsenico, piombo, cadmio), oltre a esami microbiologici per rilevare muffe, tossine e altri agenti indesiderati.

Il controllo si è esteso alla presenza di vaniglia autentica nei prodotti che la dichiaravano, con esperti che hanno valutato anche gusto, aroma e consistenza. La trasparenza delle informazioni in etichetta e l’accuratezza dei Nutri-Score sono state attentamente esaminate.

Particolare attenzione è stata riservata alla sostenibilità della filiera del cacao, con richieste specifiche ai produttori per garantire pratiche etiche come il rispetto dei diritti umani, l’assenza di lavoro minorile e politiche contro la deforestazione. Solo i marchi con prove concrete di questi impegni hanno ottenuto valutazioni positive.

Quali sono i risultati del nuovo test sul cioccolato fondente?

I risultati del test evidenziano alcune criticità nel cioccolato fondente:

  • Residui di oli minerali: quasi metà delle tavolette analizzate contiene MOSH, che possono accumularsi nel corpo umano, e tracce di MOAH, potenzialmente cancerogeni. Questi contaminanti possono infiltrarsi durante la produzione;
  • Pesticidi: la presenza di residui di tre pesticidi in alcuni campioni riflette l’uso intensivo di fitofarmaci nelle piantagioni di cacao;
  • Cadmio: il metallo pesante, presente nel terreno, può essere assorbito dalle piante di cacao e accumularsi nell’organismo, rappresentando un rischio per la salute.

Sul fronte etico, nessun produttore è riuscito a garantire l’assenza di lavoro minorile nella filiera, una problematica diffusa nei principali paesi esportatori di cacao, come Ghana e Costa d’Avorio.

Le tavolette di cioccolato fondente peggiori, la lista secondo il test tedesco!

Il test ha evidenziato gravi criticità per due marchi di cioccolato fondente: Lindt e Penny Market, entrambi classificati negativamente.

Lindt

La tavoletta Excellence Mild 70% cacao è stata valutata “insoddisfacente” per la presenza di livelli elevati di MOSH e per la mancanza di trasparenza nella filiera produttiva. Lindt & Sprüngli non ha fornito dettagli sui Paesi d’origine delle fave di cacao e non ha collegato le proprie dichiarazioni di sostenibilità al lotto analizzato. Questo ha sollevato dubbi sulla gestione etica della catena di approvvigionamento, inclusa l’assenza di garanzie su salari equi, condizioni di lavoro sicure e politiche contro pesticidi tossici e deforestazione. Sebbene l’azienda adotti alcune misure per prevenire il lavoro minorile, rimangono problematiche significative.

Penny Market

La tavoletta Best Moments 74% cacao ha ricevuto una valutazione altrettanto negativa, con livelli molto alti di MOSH e la presenza di MOAH, contaminanti potenzialmente cancerogeni. Sono state riscontrate anche tracce di pesticidi. Tuttavia, Penny Market ha mostrato maggiore trasparenza rispetto a Lindt, fornendo documentazione sulla filiera e dettagli sull’impegno per vietare pesticidi pericolosi e prevenire il lavoro minorile. Ha inoltre implementato strategie per migliorare i redditi dei coltivatori e riconosciuto bonus specifici per il lotto analizzato.

Nonostante questi sforzi, i contaminanti rilevati negli ingredienti hanno fortemente penalizzato il prodotto, che è stato comunque classificato come insufficiente.

Fonte: Öko-Test, Greenme

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