Menopausa: la pillola per combattere vampate, disturbi del sonno e repentini cambi di umore

menopausa

Sdoganata la pillola per risolvere ed alleviare i tipici disturbi dovuti dalla menopausa come vampate di calore, insonnia, abbassamento del tono dell’umore, dolori diffusi, irritabilità, osteoporosi.

Una pillola per condurre una vita più normale e con meno disagi

La menopausa o la pre-menopausa per tutte le donne dai 40 anni in su non è uno scherzo e da tempo questa fase delicata viene analizzata dagli scienziati al fine di ridurre i disagi collegati a questa fase della vita femminile dovuti al brusco abbassamento della produzione degli ormoniEstrogeni, progesterone, testosterone: quando vengono meno sono causa di un diffuso stato di alterazione progressiva e a soffrirne sono 8 donne su 10, stando alle stime che sono state pubblicate da diverse autorevoli riviste scientifiche americane.

La pillola per alleviare i sintomi della menopausa

La medicina per attenuare queste conseguenze spiacevoli, che in alcuni casi danno anche origine a situazioni pesanti da sopportare, come l’insonnia cronica o addirittura forme depressive, incoraggia le donne a fare prevenzione già al primo insorgere dei disturbi, attraverso una dieta più bilanciata, maggiore moto oppure, in taluni casi, a ricorrere alla terapia ormonale sostitutiva, una specie di pillola da assumere quotidianamente.

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Finora però non tutti i medici sono orientati a prescriverla. Fino a poco fa si riteneva che potesse avere controindicazioni indesiderate a lungo andare, come il cancro al seno o l’attacco cardiaco. L’Economist – una delle più autorevoli e serie riviste al mondo – ha però pubblicato, qualche mese fa, un ampio studio in cui rompe un tabù.  La denuncia della testata, si riferisce ad una sorta di disinformazione scientifica protrattasi per troppo tempo.  La pillola, di fatto, consentirebbe alle donne in menopausa di condurre una vita più normale e con meno disagi.

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L’Economist, di fatto, spiega che a causa di una serie di informazioni non precise milioni di donne hanno scartato questa opzione che le avrebbe invece aiutate a combattere i sintomi della menopausa compreso l’indebolimento delle ossa, l’osteoporosi.

Tutto avrebbe avuto inizio alla metà degli anni Sessanta quando un medico, Robert Wilson ha scritto un libro sulla utilità di assumere ormoni in menopausa per contrastarne gli effetti. La pubblicazione fu accolta dalla comunità scientifica con scetticismo e polemica e il tema risultò molto divisivo. Di conseguenza negli Stati Uniti fino al 2001 solo il 20 per cento delle donne in menopausa risultano essere ricorse alla terapia ormonale sostitutiva.

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Eventuali rischi

Il Journal of the Medical Association ha pubblicato un interessante studio a proposito dei benefici della terapia ormonale sostitutiva. Lo studio afferma che la terapia aumenta la vita delle donne di almeno tre anni. Ma nel 2002 un sondaggio effettuato dall’America National Institute of Wealth, una specie di ministero della salute, concludeva invece che gli estrogeni contenuti della pillola sostitutiva erano dannosi. Secondo il sondaggio, la pillola potrebbe provocare danni secondari come cancro o attacchi cardiaci. Tuttavia lo studio non teneva conto delle donne oggetto dell’inchiesta, già malate di alcune patologie ben prima di iniziare la terapia.

A questo si aggiunge un altra pubblicazione, stavolta britannica (Lancet) che ha da poco riaperto la controversia sui benefici della terapia ormonale sostitutiva. Ad oggi, l’Economist scrive a riguardo che la questione resta nel limbo in attesa di ulteriori approfondimenti. Comunque resta accertato che la pillola per tante donne in menopausa resta un modo per vivere meglio e con meno problemi.

Fonte: Il messaggero 




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