La proposta del cambiamento del sistema moda
“Incoraggiamo – è l’invito delle due camere della moda – i nostri marchi, designer e retailer, abituati all’implacabile velocità della moda, a rallentare”. Una riflessione che sembra discendere da quanto scritto da Giorgio Armani qualche settimana fa in una lettera aperta a WWD: rallentare, tornare all’autenticità il senso del suo discorso, condiviso poi da una pattuglia di designer e addetti ai lavori riuniti da Dries Van Noten in un documento dalle posizioni simili. Ora sono due associazioni ufficiali a dire che “Per molto tempo ci sono state troppe consegne e troppe produzioni. Dato l’ammontare di inventario accatastato, stilisti e negozianti devono pensare al ciclo delle collezioni ed essere strategici sui prodotti e le tempistiche di vendita”.
E a sottolineare che “c’è una chiara disconnessione tra quando la merce arriva nei negozi e il momento in cui i consumatori ne hanno davvero bisogno. Raccomandiamo fortemente agli stilisti – si legge ancora – di concentrarsi su non più di due collezioni principali l’anno“.
Insomma, basta sfilate per precollezioni o linee cruise, che si possono tranquillamente presentare in showroom, evitando così di far muovere addetti ai lavori in giro per il mondo. Le sfilate – è la considerazione delle due associazioni – è meglio concentrarle nelle settimane a loro dedicate. Stesso discorso per il prodotto: creare un capo di alta qualità e con un alto contenuto creativo aumenterà la durata delle merci sugli scaffali e farà crescere il rispetto dei consumatori, anche nell’ottica della sostenibilità.
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Fonte: Ansa
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