Il Belgio ha istituito il «knuffelcontact», una persona su cui i single possono contare per una dose giornaliera di affetto durante il confinamento. Ma non è l’unico Paese ad averci pensato
I single sono i più penalizzati dal lockdown. Nonostante le app di incontri registrino sempre nuovi utenti, vivere da soli in questa pandemia crea molta sofferenza emotiva. Il virus ci ha obbligati a ridefinire gli spazi e la prossemica degli abbracci, ci ha fatto perdere o, per lo meno limitare, il contatto fisico che poi non è altro che la manifestazione diretta di una profonda e rasserenante unione emotiva. Il Belgio ha pensato a come superare il gap degli affetti e della solitudine istituendo il «knuffelcontact», ovvero il «compagno di coccole» che gode dello stesso status di un convivente.
I single sono i più penalizzati
Il primo ministro belga Alexander De Croo ha spiegato: «Il nostro Paese è in uno stato di emergenza, in molti ospedali le capacità sono già superate e per questo dobbiamo invertire la curva. L’unica risposta è tutelare il sistema sanitario e per farlo bisogna evitare il più possibile ogni contatto fisico. Ogni membro della famiglia ha diritto a un knuffelcontact».
“L’amico di letto”
Ci avevano già pensato anche altri Paesi. L’Olanda lo scorso maggio ha pubblicato un vademecum dedicato al sesso in sicurezza e ha invitato i cittadini a trovarsi un «seksbuddy», cioè l’«amico di letto» in modo tale da limitare la promiscuità che fa crescere la curva dei contagi.
L’Istituto di Sanità ha condiviso delle linee guida sulle regole che devono osservare gli amici di sesso (fare sesso rafforza le difese immunitarie) o di coccole. «Discutete insieme come fare. Per esempio, incontrate la stessa persona per avere contatti fisici o sessuali, se non siete contagiati. Accordatevi con questa persona su quante altre persone ciascuno vede. Più gente si vede, maggiore è il rischio di contagio».
Un suggerimento che ha tramutato gli one night stand in mini relazioni da un mese che coniugano sesso occasionale e intimità temporanea. «Vedo nelle frequentazioni che durano un mese la normale evoluzione degli incontri da una notte»,ha spiegato la la dottoressa Helen Fisher, ricercatrice del Kinsey Institute . «Il sesso veramente casuale è improbabile durante una pandemia, è in corso un processo di corteggiamento prolungato e quando si decide di vedersi le cose sono già praticamente fatte».
Nel Regno Unito si parla di «support bubble» bolla di sostegno, ovvero un contatto stretto che una persona single o una famiglia può ospitare sotto lo stesso tetto e con cui vige un rapporto di esclusività.
Di fatto, il distanziamento sociale sta accentuando quel desiderio di coccole e di intimità che naturalmente appartiene a questo periodo dell’anno. Tra la fine dell’autunno e l’inizio della stagione invernale è scientificamente provato che tutti sentiamo il bisogno di affetto. Mentre fuori fa freddo, l’abbraccio nel calore di casa è ancora più confortante. La chiamano «cuffin season», la stagione di divano, coperta e una serie tv da guardare in coppia.
E secondo Tinder, le serie tv rappresentano proprio un ottimo argomento con cui rompere il ghiaccio con chi potrebbe diventare un compagno di coccole durante il lockdown.
Fonte: vanityfair
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