Oggi è la giornata mondiale dello Yoga e noi abbiamo proprio voglia di parlare dei benefici che porta al nostro corpo praticare questa disciplina. Nello specifico, sapevi che con lo Yoga orgasmico puoi raggiungere l’orgasmo?
Lo yoga orgasmico e la meditazione orgasmica stanno prendendo sempre più piede: ecco in cosa consistono queste due discipline, come funzionano e quali sono i risultati finali.
Yoga e orgasmo un connubio perfetto
Lo yoga orgasmico è una realtà. In qualsiasi modo ognuna di noi la pensi, ci sono tantissime persone che lo praticano quotidianamente. Ci sono delle vere e proprie “palestre”. Sicuramente è improprio chiamarle così, ma in queste strutture ogni donna può esercitarsi sia con lo lo yoga orgasmico tout court, sia con la orgasmic meditation, la meditazione orgasmica, che interessa in gran parte il clitoride.
Relax è la parola chiave
Esiste una filosofia, un retroterra comune alla base dello yoga orgasmico e della meditazione orgasmica: non è il piacere, né la ricerca del piacere, ma la conoscenza del proprio corpo senza pregiudizi, senza stereotipi.
In altre parole, lasciarsi andare e lasciare che il corpo possa raggiungere tutte le proprie potenzialità. Il che rende il tutto molto simile ai vari tipi di yoga – e sul piano tecnico, tra poco ci arriveremo.
E naturalmente, le donne che praticano lo yoga orgasmico, cercano e spesso trovano, la loro dea interiore. Con la meditazione orgasmica, il discorso è più complesso, perché il tutto si svolge in coppia e non è detto che il partner abbia dimestichezza con la disciplina. Il che rischia di diventare anche abbastanza fastidioso.
Lo yoga orgasmico e la meditazione orgasmica sono in realtà molto simili: entrambi si avvalgono dell’idea di calma, dell’idea di conoscenza del corpo e dell’idea che il sesso sia una parte della vita dell’uomo come il mangiare o il dormire.
Ecco come si pratica Yoga orgasmico
Lo yoga orgasmico si basa su 22 movimenti base del corpo, che sono ispirati chiaramente allo yoga kundalini. La parte più importante, dal punto di vista tecnico, riguarda il respiro: è il respiro che permette di entrare in contatto con la parte più intima del nostro corpo e quindi di portare la tecnica di respirazione dalla cosiddetta “palestra” di yoga orgasmico alla camera da letto.
Come per ogni forma di yoga – spiega la giornalista Carrie Borzillo, che lo ha sperimentato– connettere il respiro con i movimenti è una parte essenziale di questa disciplina, così abbiamo iniziato con una lezione sulle tecniche di respirazione che aiutano a muovere l’energia sessuale attraverso il corpo.
La meditazione orgasmica si basa su una filosofia che prende il nome di “One Taste” e che culmina con lo sfregamento del clitoride per 15 minuti precisi. Non si finisce né prima né dopo, perché l’obiettivo vero non è l’orgasmo – o il climax, come viene chiamato nel linguaggio tecnico tipico della meditazione orgasmica.
Anche in questo caso, rientrare in contatto con la parte più intima del proprio corpo è una priorità dalla quale non si può affatto prescindere.
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