Antonio Canova, da San Gemini al resto del mondo

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Presentazione del libro Antonio Canova, da San Gemini al resto del mondo.

È stato presentato domenica 18 dicembre a San Gemini (Terni), presso la Galleria degli Affreschi del Grand Hotel San Gemini il libro Canova – Le possessioni di San Gemini, a cura di Luciana Iannaco.  Il territorio di San Gemini è stato fonte d’ispirazioni per diverse opere, che poi hanno reso celebre Canova, nel panorama internazionale.

Alla presentazione ha preso parte Antonio Tacconi, imprenditore a capo dell’omonimo gruppo; Luciana Iannaco, curatrice dell’opera; Elena Santilli, ricercatrice della Fondazione Fedrigoni Fabriano; Stefania Zeppieri, restauratrice di beni culturali, e l’assessore alla Cultura del Comune, Federica Montagnoli.

Luciana Iannaco evidenza il rapporto dello scultore con San Gemini, cominciato nel 1780. ” Dopo che Canova fu nominato ispettore delle belle arti, arrivò a San Gemini. Il fratellastro di Canova, Giovanbattista Sartori fu cruciale nel rapporto tra Canova e San Gemini. Quando i due erano a Roma, c’era qualcuno che faceva da guardia al palazzo: il palazzo ha cinquanta stanze, senza contare i terreni”.

Elena Santilli, riguardo alle lettere conservate nella Fondazione Fredigoni, conferma: “Ci sono circa trenta lettere di Canova, scambiate con il fondatore di Fredigoni, Pietro Miliani. Lo scultore  era anche un ottimo imprenditore: a Roma aveva una stamperia, perché stampava i suoi bozzetti, e li vendeva anche all’estero. Con la carta da parati voleva arredare sia la sua casa che lo studio a Roma”.

Stefania Zeppieri evoca il lavoro fatto nel Palazzo Canova: “Nel palazzo Canova di San Gemini trovammo un’enorme mappa, appesa al muro. L’abbiamo ripulita, e abbiamo messo in sicurezza gli strappi. La carta è olandese, nella parte superiore c’è l’intestazione di Canova, con indicazione di particelle, terreni.”

Antonio Tacconi conferma l’importanza della valorizzazione estera delle ricchezze italiane.  “Dopo le opere di Piero Gauli esposte qui, abbiamo collaborato a questo volume su Antonio Canova. Se noi non conosciamo la storia di dove viviamo, come facciamo a raccontarli ai nostri figli? Abbiamo pubblicato un libro nel 2009, che illumina sul rapporto tra Canova a San Gemini. Nel duecentesimo anno della morte dell’artista, siamo riusciti a ricordare Canova con quest’altra pubblicazione”.

Le opere di Canova sono esposte in vari musei, tra cui il museo Correr di Venezia; il Victoria and Albert Museum di Londra; il museo del Louvre di Parigi; il museo dell’Ermitage di San Pietroburgo; alla National Gallery di Washington.

Il volume Canova – Le possessioni di San Gemini può essere acquistato presso il Grand Hotel San Gemini. È stato realizzato dal gruppo Tacconi-Ottelio e dall’associazione culturale “Antonio Canova ‘91”, con il patrocinio del Museo Gypsotheca “Antonio Canova”, che ha voluto essere vicino a questo progetto grazie anche a Vittorio Sgarbi, Presidente della Fondazione Canova di Possagno.

L’opera è stata realizzata inoltre con il contributo della Fondazione Arvedi Buschini, del Comune di San Gemini e del gruppo Gambini Assicurazioni UnipolSai.




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