Nonna Lidia: diventa fumettista a 70 anni per insegnare ai più piccoli

Donare il mio tempo ai giovani mi dà la certezza di aver assolto bene al mio compito di donna e nonna

Lidia racconta come tutto è nato:

A quel tempo frequentavo un corso anti-aging cerebrale per prevenire l’invecchiamento mentale: non so come ma è in quel periodo che cominciarono a nascere racconti e illustrazione dedicati ai bambini (Corriere.it).

Il tema dell’alimentazione e dello sport

Il suo primo fumetto viene disegnato per l’associazione Assomensana di Monza, che le commissiona di illustrare una storia sul tema dell’alimentazione. Così nascono gli opposti personaggi di Carlo e Luigino: il primo stravede per giocare a calcio nel campetto sotto casa, il secondo ama coltivare lo stesso sport, ma sul “sintetico” di un videogame, attività solitaria che purtroppo costituisce quasi completamente la sua dimensione esistenziale.

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Due antitetici modelli di vita: l’uno rappresentato dalla vita solare all’aria aperta assaporata con la luce del giorno, l’altro da “partite” giocate nel buio della propria stanzetta in notturna, illuminate dalle finte stelle rappresentate da led variopinti ma freddi.

L’amico che gioca su un vero campo da calcio riuscirà a redimere la dipendenza da videogame del suo coetaneo e fargli addirittura scoprire la bellezza delle montagne durante una vacanza. Ma non solo. Lo porterà anche sulla strada maestra delle buone abitudini a tavola, con la messa al bando delle merendine industriali (Ibidem).

“Parlare ai bambini attraverso i miei personaggi mi riempie di emozione”

Non è solo il tema dei corretti stili alimentari e delle sane abitudini ad ispirare Lidia nel costruire le sue storie, ma anche il rifiuto di ogni atto di discriminazione, i valori del rispetto e dell’amicizia, la cura per la natura oggi in così grave pericolo per lo sfrenato sfruttamento messo in atto in modo miope dagli adulti, senza pensare al futuro delle nuove generazioni.

Poter parlare ai bimbi e ai più giovani attraverso i miei personaggi e le loro piccole vicende, toccando anche argomenti attuali come la discriminazione e con una morale a fine storia, come faccio ne ‘La luna spenta e il ladro di barbe’ mi riempie di emozione (Corriere.it).

“Donare il mio tempo ai giovani mi dà la certezza di aver assolto bene al mio compito di donna e nonna”

Recentemente la nostra ha progettato e realizzato le scenografie per “I Promessi Sposi”, spettacolo rappresentato alla Casa delle Arti di Cernusco sul Naviglio da ragazze e ragazzi adolescenti fra i 13 e i 16 anni.

La scuola di recitazione della Pro Loco diretta dal Maestro Marco Pertica ha voluto che disegnassi le scene. Donare il mio tempo ai giovani e a chi è impegnato in progetti educativi mi dà la certezza di avere assolto bene al mio compito di donna e di nonna (Ibidem).

Non possiamo che augurare a nonna Lidia di continuare a disegnare eticamente per i giovani, illuminandosi della bellezza delle matite colorate e inebriandosi del profumo della carta da disegno, per trasmettere loro quei valori universali che oggi rischiano di restare “seppelliti” dal peso degli idoli futili, ma estremamente seducenti, proposti in modo martellante dalla comunicazione elettronica. Quale strumento anti-aging cerebrale migliore di questo?

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