Le previsioni di tutte le regioni: ecco quando si azzereranno i contagi da Coronavirus

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Le previsioni dell’azzeramento del contagio per l’emergenza Covid-19 hanno come obiettivo la seconda o la terza  settimana di maggio. Le tendenze attuali, sull’intero territorio italiano, potrebbero azzerarsi sulla base dei dati disponibili tra il 5 ed il 16 maggio.Alcune regioni come Veneto e Piemonte raggiungeranno il risultato già nella prima metà di aprile. In ogni caso, quasi tutte le regioni entro il mese prossimo.
L’Einaudi Institute for Economics and Finance (Eief), un centro di ricerca universitaria di Roma sostenuto dalla Banca d’Italia ma del tutto indipendente, avvia in questi giorni un lavoro di ricerca che mancava. E che interessa moltissimo l’intero Paese tanto quanto il resto del mondo. L’intento è formulare le prime proiezioni attendibili sulla data alla quale l’Italia arriverà alla frontiera di quota zero nei nuovi contagi registrati.

Le previsioni di tutte le regioni

La base statistica è costituita dai dati forniti ogni giorno alle 18 dalla Protezione civile (qui tutti i bollettini, qui una guida per leggerli) ed è stimando le variazioni quotidiane e la loro evoluzione nel tempo che l’Eief formula le proprie estrapolazioni.

Per adesso, indica un orizzonte per la prima volta chiaro: le nuove diagnosi di Covid-19 si azzerano fra il 5 e il 16 maggio anche in Toscana, la regione che oggi sembra più indietro nel piegare la curva. L’intervallo di oltre dieci giorni fra l’ipotesi più ottimistica (5 maggio) e quella più lontana nel tempo (16 maggio) dipende dai metodi di calcolo prescelti: nel primo caso si valutano i valori mediani – quelli al centro della distribuzione delle probabilità fra le evenienze peggiori e migliori – mentre nel secondo caso si prendono in considerazione anche eventuali valori estremi e fuori dalla norma delle prossime settimane.

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In ogni caso, alcune regioni sembrano decisamente più avanti di altre. La differenza si evidenza nel contenere l’epidemia e raggiungere l’obiettivo del giorno-zero, quando i contagi saranno azzerati definitivamente. In Trentino-Alto Adige quella soglia dovrebbe essere raggiunta il 6 aprile, in Basilicata il giorno seguente, in Valle d’Aosta il giorno dopo ancora, mentre in Puglia ci si dovrebbe arrivare il 9 aprile. Per le regioni più colpite d’Italia potrebbe volerci un po’ più di più tempo.

In base alle estrapolazioni il Veneto arriva al giorno-zero il 14 aprile, la Lombardia il 22 aprile e l’Emilia-Romagna il 28 aprile. Per il Lazio la direzione di marcia indica un obiettivo al 16 aprile, pochi giorni prima di Calabria e Campania. Ultima la Toscana, la regione dove la curva si sta piegando più lentamente, con una soglia prevista appunto al 5 maggio. Ad ora il modello non prevede le date per tre Regioni – Marche, Molise e Sardegna — perché la base dati è per il momento ritenuta non abbastanza ampie.

Riepilogo regione per regione

Abruzzo: 11 Aprile

Basilicata: 7 Aprile

Calabria: 17 Aprile

Campania: 20 Aprile

Emilia-Romagna: 28 Aprile

Friuli-Venezia Giulia: 10 Aprile

Lazio: 16 Aprile

Liguria: 7 Aprile

Lombardia: 22 Aprile

Piemonte: 15 Aprile

Puglia: 9 Aprile

Sicilia: 14 Aprile
Toscana: 5 Maggio

Trentino-Alto Adige: 6 Aprile

Umbria: 7 Aprile

Valle d’Aosta: 8 Aprile

Veneto: 14 Aprile

Va tenuto presente però che i dati sulle singole regioni sono soggetti a forti revisioni di giorno in giorno, perché un numero relativamente ridotto di nuovi casi può far variare di molto le estrapolazioni. Per questo va seguita soprattutto la tendenza nazionale, fondata su una base di dati più vasta, ed essa oggi indica l’orizzonte di maggio anche se si tiene conto di possibili valori fuori dalla norma che potrebbero arrivare nelle prossime settimane.

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Previsioni degli esperti

Franco Peracchi, l’autore dello studio, introduce nel suo paper alcune avvertenze sulla qualità dei dati. «Va notato che il numero dei casi in questo momento non è pari al numero degli abitanti del Paese attualmente infettati, ma solo a quello di coloro che sono risultati positivi al test.

Le sue parole:

«La quantità di persone attualmente infettate è probabilmente maggiore di un intero ordine di grandezza»

Scrive: «Inoltre, la proporzione fra i casi positivi e il numero di persone infettate in ogni momento dato non va considerata costante, perché i criteri e l’intensità dei test variano nel tempo e fra regioni».

Le estrapolazioni sono preziose perché la popolazione, le imprese e lo stesso governo possano formare delle aspettative sulla traiettoria delle prossime settimane.

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Luigi Guiso, docente di Household Finance dell’Eief e fra gli economisti italiani più influenti nel mondo, osserva che le estrapolazioni vanno prese come «un’indicazione di tendenza, un’idea di dove stiamo planando con le misure di contenimento».

Guiso ritiene anche che le previsioni, soggette a continui aggiornamenti, dovrebbero diventare sempre più affidabili. Man mano che la Protezione civile aggiorna i dati. «Verso la fine di questa settimana dovremmo avere dati più precisi e più stabili», dice.

Dato che le diverse regioni del Paese sembrano dirette verso il giorno-zero in tempi anche molto diverse, con uno scarto di quattro settimane fra la prima e l’ultima, Guiso ha una proposta: utilizzare i primi territori a zero contagi per tentare sperimentazioni sulle modalità più sicure di avviare riaperture graduali delle imprese e della vita civile.

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«Naturalmente i blocchi alla circolazione fra i diversi territori del Paese dovrebbero restare in vigore – premette -. Ma potremmo iniziare tra qualche settimana, nelle regioni più avanzate, a misurare le modalità più sicure per ripartire».

Fonte: Corriere




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