Cara nonna,
è silenziosa la pace in cui la storia ha deciso che lasciassi questo mondo. Ha scelto un periodo strano per lasciarci un ultimo insegnamento che ci avvicina al cuore dell’esistenza: vivere questa vita terrena come un periodo di gestazione in vista dell’eternità della nostra anima.
Abbracci e saluti fisici ci sono stati negati e allora non posso che scriverti qualche parola dal profondo del mio cuore.
La tua fortezza e il tuo coraggio hanno caratterizzato da sempre la tua vita e la perenne gioia con la quale hai affrontato grandi momenti di difficoltà, non ultimo la tua malattia che hai sempre guardato in faccia con fierezza e forza d’animo, sono per me motivo di orgoglio. Finché hai potuto scegliere hai scelto sempre la vita.
Hai dato la possibilità a noi nipoti e ai tuoi figli di vivere e sono felice oggi di poter dire che anche mia figlia è frutto dell’amore tuo e di nonno che è stato al principio.
Mi rimarranno per sempre il sapore delle estati passate nel tuo orto a giocare tra le verdure e il tempo passato a scorrazzare a piedi nudi sul tuo prato sempre curatissimo, non scorderò i pizzichi di ape proprio lì sotto i miei piedi! E quando ci rinfrescavi con il tubo dell’acqua? Noi in costume non aspettavamo altro.
I toast che mi preparavi al mattino, le seppie ripiene e il polipo morbido. “La sagna”, come dicevi te, che sembrava non essere mai abbastanza nei nostri piatti.
L’amore con cui hai sempre parlato di nonno Luigi e i luoghi che ci hai fatto vivere attraverso i tuoi occhi.
“Se trovi un luogo che ti fa stare bene rimanici”, questa frase me l’hai detta più volte. Dall’Italia all’Australia, e poi dall’Australia all’Italia e ancora trasferendoti per l’Italia hai avuto sempre il coraggio di fidarti di Dio e di far divenire Casa accogliente per tutti ogni luogo che toccassi, profumandolo e colorandolo di sapori buoni e sempre nuovi.
Dopo tanto vagare, nonna, hai trovato questo luogo prediletto che mi raccomandavi di trovare tra le braccia di chi ha avuto l’onore e l’onere di curarti fino all’ultimo secondo della tua vita. Un po’ alla volta (poco poco, come dicevi sempre) te ne sei andata e hai chiuso il cerchio dell’esistenza terrena amando e lasciandoti amare. Possiamo forse chiedere di più?
Spero di poterti assomigliare un po’, di ereditare la forza, l’amore, la fiducia e il coraggio con cui hai affrontato la Vita.
E, detto tra di noi, spero di trovare anche il segreto del profumo delle tue lenzuola e la lucentezza del tuo bagno, un giorno imparerò anche io!
Ti voglio tanto bene nonna Pasqualina
Fonte: Parole che creano
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