Non riesci a stare da sola? Ecco quali sono le cause e le soluzioni per la dipendenza affettiva

La dipendenza affettiva, o dipendenza emotiva, è uno stato psicologico che impedisce alle persone di instaurare rapporti sani con gli altri.

Le persone dipendenti dal punto di vista affettivo non sono in grado di stare da sole e si aggrappano disperatamente ai genitori, al partner, agli amici: le cause vanno ricercate nell’infanzia e nei rapporti familiari e si può “guarire” solo individuando il problema.

Non tutte le persone affettuose sono persone dipendenti dal punto di vista emotivo: sentire tutti i giorni i propri genitori anziani non significa affatto avere una dipendenza emotiva, così come avere contatti telefonici o testuali con il partner più volte al giorno non è affatto indice di dipendenza affettiva.
La dipendenza affettiva si definisce nel momento in cui la mancanza di contatti con le persone amate generano panico, disperazione e malessere che influiscono in maniera pesante sulla qualità della vita delle persone che si sentono “abbandonate“.

Un altro sintomo molto frequente della dipendenza affettiva è passare da una relazione sentimentale all’altra rimanendo insoddisfatti da ognuna di esse oppure mantenere una relazione sentimentale anche quando il partner è disinteressato oppure violento.

Cause della dipendenza affettiva

Come molti dei problemi psicologici sviluppati da adulti, la dipendenza affettiva si è originata nelle dinamiche familiari vissute nel periodo dell’infanzia.

Durante l’infanzia, infatti, un bambino è totalmente dipendente dai genitori: si tratta di una condizione completamente naturale che si protrae per diversi anni.

In questo periodo i genitori hanno l’enorme responsabilità di provvedere a tutti i bisogni del bambino, da quelli pratici a quelli emotivi, comunicandogli la massima sicurezza.

Uno degli errori più comuni in cui incorrono i genitori nei primi anni di vita del bambino è quello di ricattare o manipolare i bambini attraverso il senso di colpa. “Se non obbedisci mamma e papà non ti vorranno più bene” oppure “Ti sei comportato male e hai fatto piangere la mamma” sono atteggiamenti da evitare assolutamente.

Se si utilizza questo tipo di comunicazione, infatti, il bambino crescerà con l’idea di doversi sempre guadagnare l’affetto delle persone comportandosi in un certo modo e avrà sempre il terrore di non essere abbastanza bravo da meritare l’amore e l’affetto di qualcuno. Nella maggior parte dei casi, un bambino cresciuto in questo modo si trasformerà in un adulto dipendente. 

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La forma più frequente ed evidente di dipendenza emotiva o affettiva è la dipendenza dalla relazione amorosa.

Le persone dipendenti dal punto di vista affettivo manifestano nelle relazioni sentimentali tutta la propria inadeguatezza, investendo tutte le proprie energie sulla relazione e sull’altra persona.

Nel momento in cui una relazione termina, le persone dipendenti si gettano a capofitto in un’altra relazione per assecondare il proprio bisogno di amore.

Molto spesso però, le persone con dipendenza affettiva finiscono per rovinare le proprie relazioni amorose perché risultano soffocanti e poco stimolanti per il partner, se il partner è una persona equilibrata.

Ricevere molte chiamate al giorno oppure molte richieste di attenzioni può essere bello nel primo periodo di una storia d’amore, in cui solitamente tutti e due i partner vivono una leggera e infantile dipendenza l’uno dall’altro (si chiama innamoramento ed è una delle cose più belle dell’esperienza dell’amore).

Il problema si sviluppa nel momento in cui, passata la prima fase, uno dei due partner continua a essere dipendente dalle attenzioni dell’altro.

Per attirare l’attenzione del partner una persona dipendente potrebbe recitare la parte dell’incapace, fingendo di non saper fare alcune cose oppure rifiutandosi categoricamente di impararle (utilizzare il computer, imparare a guidare eccetera).

L’alternativa più pericolosa è che la persona dipendente si faccia del male da sola (mangiando troppo, rifiutando di seguire una terapia prescritta dal medico e così via).

Questo avviene perché una persona che soffre di dipendenza emotiva mette in atto anche da adulto i meccanismi che utilizzava da bambino per attirare l’attenzione dei genitori ricevere il loro amore.

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Purtroppo le persone con dipendenza emotiva incappano spesso in relazioni tossiche, nel senso che finiscono per innamorarsi o per provare la classica “attrazione fatale” per persone manipolative e distaccate dal punto di vista emotivo.

Questi due tipi di personalità (quella dipendente e quella manipolatrice o narcisistica) si incastrano a perfezione: il narcisista/manipolatore per essere felice ha bisogno di essere assecondato e compiaciuto per provare “affetto” nei confronti di qualcuno, mentre la personalità dipendente crede che l’unico modo per meritare affetto sia essere obbediente e compiacente come faceva nei confronti dei genitori.

Una dinamica del genere sviluppa una relazione tossica e assolutamente pericolosa per la persona dipendente, che si ritroverà con un partner che peggiorerà la sua dipendenza invece di aiutarla a venir fuori dalla sua dipendenza per migliorare il suo equilibrio emotivo.

Se la relazione dovesse finire per qualsiasi motivo, la persona dipendente cercherà sempre di riconquistare il partner addossandosi tutte le colpe, anche quelle che non ha.

Come si esce dalla dipendenza emotiva?

Purtroppo nella maggior parte dei casi cominciare una terapia psicologica è l’unica strada per uscire dalla dipendenza affettiva in maniera efficace.

Rendersi conto di avere un problema però è un passo fondamentale verso la guarigione.

Amici e parenti hanno in questa fase una funzione fondamentale: potranno far capire alla persona dipendente che è amata comunque e che può far affidamento su di loro durante e dopo la terapia, per qualsiasi problema.

Se si conosce una persona che vive una situazione di dipendenza emotiva un primo passo per aiutarla potrebbe essere parlarle per aiutarla a comprendere che il suo atteggiamento non le fa bene e che possiede i mezzi per cambiare la situazione, a patto di farsi aiutare da un professionista.

genitori invece, avranno l’enorme responsabilità di crescere bambini indipendenti e sicuri, assicurando loro il proprio amore incondizionato e aiutandoli a fare le proprie scelte e prendere la propria strada nel momento in cui avranno l’età per farlo.

Proteggere i figli a tutti i costi e per un periodo di tempo indeterminato è assolutamente dannoso per lo sviluppo della loro personalità. Se non si renderanno conto di avere le capacità di cavarsela da soli e se non saranno certi che saranno amati anche se commetteranno errori, i ragazzi non diventeranno mai adulti indipendenti.




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