La Guardia di Finanza ha recentemente concluso un’importante operazione contro le frodi alimentari, portando alla luce un caso di sofisticazione che coinvolgeva ben 180 quintali di olio. Il prodotto, etichettato come extravergine biologico, si è rivelato essere tutt’altro: l’olio conteneva infatti una miscela che comprendeva anche olio lampante, una sostanza non commestibile e normalmente destinata a usi industriali. Facciamo chiarezza?
Maxi sequestro di 18 tonnellate di olio extravergine di oliva falso, conteneva olio lampante non commestibile
Un’importante operazione della Guardia di Finanza ha portato alla luce un nuovo caso di frode nel comparto agroalimentare, con il sequestro di quasi 180 quintali di olio falsamente etichettato come “extravergine di oliva bio”. L’indagine ha rivelato che il prodotto, ben lontano dagli standard dichiarati, era in realtà un mix di olio vergine e olio lampante, quest’ultimo non commestibile e potenzialmente pericoloso per la salute.
L’operazione è stata condotta congiuntamente dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro, dal Comando Provinciale di Barletta-Andria-Trani e dall’Ispettorato Centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste.
Le verifiche si sono concentrate su due aziende situate rispettivamente nelle province di Catanzaro e Barletta-Andria-Trani. Durante i controlli, le autorità hanno proceduto con il campionamento e l’analisi di partite di olio dichiarate come extravergine biologico. Sebbene sui registri telematici del sistema SIAN il prodotto risultasse certificato come biologico, le analisi chimiche e organolettiche hanno smentito tale classificazione, evidenziando una qualità inferiore.
In particolare, è emerso che il presunto olio extravergine biologico era in realtà adulterato con olio lampante, noto per il suo elevato grado di acidità, che lo rende inadatto al consumo umano. Questo tipo di olio, utilizzato principalmente per scopi industriali, può rappresentare un rischio per la salute se immesso sul mercato come alimento.
Che cosa è stato trovato dalla Guardia di Finanza?
Nell’ambito di una vasta operazione contro le frodi alimentari, sono state sequestrate tre cisterne contenenti complessivamente 17.900 kg di olio – quasi 18 tonnellate (marca non diffusa), destinate principalmente a un’azienda pugliese. Tra queste, ben 4.500 kg sono risultati essere olio lampante, una sostanza non commestibile e utilizzabile solo per fini industriali.
Il valore complessivo del prodotto sequestrato supera i 200.000 euro, evidenziando l’importanza dell’intervento per contrastare una frode che avrebbe potuto arrecare gravi danni sia ai consumatori che al mercato.
Il titolare dell’azienda coinvolta è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Catanzaro per ipotesi di reato legate alla frode nell’esercizio del commercio e alla vendita di sostanze alimentari non genuine. Tuttavia, è importante sottolineare che il procedimento si trova attualmente nella fase delle indagini preliminari, durante la quale sarà necessario accertare le responsabilità.
Fonte: Guardia di Finanza
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