Non sono tutti uguali ! Se proprio devi mangiare i crackers, questi sono i migliori da comprare al supermercato!

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Non sono tutti uguali ! Se proprio devi mangiare i crackers, questi sono i migliori da comprare al supermercato!

I crackers sono spesso considerati uno spezza fame comodo e pratico, ideale per una pausa rapida a metà giornata. Dietro la loro apparente semplicità, possono nascondersi insidie nutrizionali come un alto contenuto di sale, grassi saturi e additivi artificiali. Una recente valutazione ha fatto luce sui diversi tipi di crackers disponibili al supermercato, analizzandone gli ingredienti e i valori nutrizionali, per rivelare quali sono le opzioni migliori da scegliere.

Crackers spezza fame: ma sono veramente così sani? Attenzione!

Consumati come pratico spuntino spezza-fame, i crackers sono spesso percepiti come un alimento sano e adatto alla dieta. La realtà è ben diversa: questi prodotti possono nascondere insidie nutrizionali che li rendono meno salutari di quanto si pensi, suggerendo di limitarne il consumo.

I crackers possono essere ricchi di sale e grassi, come l’olio di palma, e spesso contengono agenti lievitanti chimici e additivi, come esaltatori di sapidità, che li rendono appetibili ma potenzialmente dannosi per la salute. Anche le varianti etichettate come “senza sale” non sono esenti da critiche, poiché spesso contengono comunque una significativa quantità di sodio, con l’unica differenza che il sale non è visibile in superficie.

Le confezioni che vantano l’uso di farine integrali o di grano saraceno possono essere ingannevoli. Leggendo attentamente la lista degli ingredienti, si scopre spesso che un prodotto definito “di farro e grano saraceno” contiene solo una piccola percentuale di queste farine, mentre la maggior parte della composizione è data da farina di frumento, con percentuali che possono arrivare fino all’85%.

Come scegliere i migliori crackers al supermercato? Attenzione alla lista degli ingredienti!

Molte confezioni di crackers riportano la dicitura “senza sale”, ma è fondamentale leggere attentamente l’etichetta per comprenderne davvero il contenuto. La lista degli ingredienti può rivelare informazioni sorprendenti, come la presenza di sodio non visibile in superficie o altri additivi meno salutari. La nutrizionista Roberta Martinoli sottolinea l’importanza di esaminare gli ingredienti per rivalutare prodotti che inizialmente sembravano privi di insidie. Solo una lettura attenta e consapevole delle etichette ci permette di fare scelte alimentari più sane e informate, evitando di cadere nelle trappole del marketing alimentare:

“Ci sono quelli che contengono grassi di origine vegetale e quelli che al contrario sono completamente privi di grassi. Ci sono quelli integrali e quelli che si fregiano immeritatamente di questa dicitura. Spesso infatti la materia di cui sono fratti è farina di grano tenero raffinata (tipo 0) con l’aggiunta di cruschello. In altri casi la farina integrale rappresenta appena la metà dell’impasto.”

Lista degli ingredienti e consigli utili

Quando scegliamo crackers, la lista degli ingredienti è fondamentale per fare la scelta migliore. È importante assicurarsi che i crackers integrali contengano effettivamente farina integrale, evitando miscele con farina raffinata. È consigliabile optare per prodotti senza grassi aggiunti nell’impasto e preferire quelli lievitati naturalmente. Inoltre, è cruciale evitare crackers che contengano sciroppo di glucosio-fruttosio o farine maltate, ingredienti meno salutari secondo Roberta Martinoli, nutrizionista esperta:

“I chicchi del cereale vengono fatti macerare a contatto con l’acqua, quindi vengono posti in apposite camere di germinazione e infine vengono fatti essiccare. Durante la germinazione avviene la conversione dell’amido in molecole più semplici (maltosio e destrosio) ad opera di due enzimi, la beta e l’alfa-amilasi. I lieviti crescono utilizzando questi zuccheri come substrato nutritivo.”

Le farine maltate sono aggiunte all’impasto dei crackers per migliorarne la consistenza e la lievitazione, soddisfacendo le esigenze dell’industria alimentare. Questo processo permette di ottenere un prodotto più friabile e meglio lievitato. Gli zuccheri residui nell’impasto, non consumati dai lieviti durante la fermentazione, caramelizzano durante la cottura, conferendo al prodotto un colore più dorato e un sapore più intenso e caratteristico.

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