Le buone regole da seguire per evitare il contagio: parla l’epidemiologo Lopalco

Da quando ci si è ritrovati in questa situazione di pandemia da Coronavirus non risultano ancora chiare le buone regolare da seguire per evitare il contagio. O meglio, si fa ancora confusione sulle misure di sicurezza e di igiene da adottare per proteggere se stessi e gli altri. E’ essenziale comprendere quale sia il corretto utilizzo delle mascherine, quale tipologia utilizzare, così come anche per i guanti. Sorgono dubbi per gli eventuali rischi in cui poter incorrere quando si toccano superfici potenzialmente infette come citofoni, ascensori, maniglie. O ancora, cosa fare con gli indumenti e le scarpe indossate quando si rientra in casa?!

Per fare chiarezza, l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, professore di Igiene all’Università di Pisa, spiega in che modo e per quanto tempo dovranno essere prese queste misure preventive.

“In questo tempo dobbiamo abituarci ad una nuova normalità, fatta magari di qualche attenzione in più e di un maggiore senso civico” dice il professore, “dobbiamo fare i conti con una nuova quotidianità almeno fino a quando non sarà disponibile un vaccino“.

Quando servono le mascherine?

L’unica arma di cui si dispone è l’evitare e prevenire il contagio contro il virus.”Le mascherine devono essere utilizzate con criterio” – sottolinea Lopalco – “quando non servono non dobbiamo sprecarle, perché non abbiamo forniture infinite e hanno anche un costo”. Quindi, quando servono le mascherine? “Quando siamo insieme agli altri e non possiamo garantire la distanza di sicurezza. Questa è una norma di buonsenso che tutti quanti dovremmo seguire”. Inoltre, deve essere chiaro che l’utilizzo di mascherine ad alto livello è esclusivamente per uso professionale come gli operatori sanitari.

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Come igienizzarle?

Innanzitutto l’epidemiologo sottolinea che “le tipiche mascherine chirurgiche, quelle in tessuto non tessuto, non sono riutilizzabili, quindi devono essere usate una volta sola per un massimo di 4 o 5 ore, a seconda dell’utilizzo che se ne fa”. “I cittadini devono utilizzare le mascherine chirurgiche o che abbiano un’efficacia filtrante pari a quelle chirurgiche. Se possono essere riutilizzate? Ni, cerchiamo di rimetterci alle indicazioni del produttore, che devono esserci ma soprattutto devono essere chiare”.

L’uso dei guanti

“Non imponete il loro utilizzo obbligatorio perché se utilizzati male sono più dannosi che utili“, questo è l’appello agli amministratori da parti dell’epidemiologo. “Il principio è molto semplice, quando abbiamo i guanti non li laviamo. Per cui se i guanti sono sporchi, noi li utilizziamo come veicolo di contagio, potendo così trasferire il virus da una parte all’altra o da una superficie all’altra. Oppure, peggio ancora, con quei guanti sporchi possiamo toccarci il viso, tentando magari di aggiustarci la mascherina, che è a contatto con bocca e naso, andando a contaminare la mascherina stessa. I guanti possono essere insomma non solo inutili ma anche dannosi”.

Superfici potenzialmente infette

La chiave di lettura è nell’igiene delle mani. È vero che se una superficie è toccata da tante persone statisticamente potrebbe esserci del virus, che potrebbe resistere diverse ore. Non sappiamo quanto sia importante la carica infettante che si trova su queste superfici, ma ipoteticamente ci può essere un virus e può essere infettante. Allora cosa dobbiamo fare? Laviamoci le mani, è molto semplice”.

Indumenti e scarpe, quali misure prendere quando si rientra in casa

“Ci vuole sempre buonsenso. Lasciare sull’uscio scarpe e soprabiti è una buona prassi igienica, che evita di far entrare in casa contaminanti, virus, batteri e qualunque cosa si trovi nell’ambiente esterno. Non sappiamo se questo diminuisca il rischio di Coronavirus, però è una buona prassi, quindi perché non farla…”.

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Sarà possibile andare in vacanza questa estate?

“Gestire questa questa fase sarà ovviamente compito della politica. Anche se la curva epidemica si sarà messa controllo, quindi anche se la prima ondata pandemica sarà passata, questo non vorrà dire che il virus sarà scomparso. Non possiamo illuderci che a giugno, luglio e agosto il virus sarà scomparso dalla popolazione italiana. Probabilmente correrà sotto traccia e dovrà essere sorvegliato, quindi dobbiamo prepararci a un’estate diversa dalle altre. Ci vuole ancora un po’ di pazienza. Sono sicuro che potremo uscire di casa e potremmo farci una bella vacanza, ma quello che io mi aspetto, e che anche un po’ spero, è che si possa tornare al buonsenso della generazione che ci ha preceduti, in cui le vacanze si facevano con una gita fuori porta e non si andava tanto lontano”.

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