L’oggetto di questo approfondimento è un argomento particolarmente sensibile non solo nel nostro Paese e che ha lo scopo di sensibilizzare la pletora di lettori riguardo un aspetto della salute, molto spesso, ingiustamente trascurato.
Si fa riferimento, nella fattispecie, al cavo orale e alla prevenzione di tutte le problematiche che possono comprometterne l’equilibro. Quando si parla di salute del cavo orale si compie il parziale errore di rivolgere la propria attenzione soltanto ai denti e alla loro importanza in termini di apparenze. Avere un sorriso smagliante, del resto, rappresenta la priorità di moltissime persone soprattutto visti i canoni della società in cui viviamo.
Di fatto, però, le cose non stanno esattamente così. Per quanto possa essere importante mantenere la salute dei denti, avere una corretta igiene orale significa anche prevenire problematiche relative alle gengive: un apparato importantissimo per il cavo orale, siccome permette di creare una barriera tra batteri e radici dei denti, evitando la nascita di problematiche come la piorrea.
In molti casi la parodontite, una delle patologie più gravi che colpiscono le gengive, necessita di interventi drastici; tuttavia, ancora oggi sono troppi i pazienti a non ricevere una diagnosi e, soprattutto, una cura adeguata – vedi il trattamento laser, su cui il sito excellencedentalnetwork.com fornisce informazioni interessanti – per tale condizione che può avere effetti negativi non solo per i denti ma per la salute in generale.
Al giorno d’oggi, le nostre difese immunitarie vengono messe a dura prova da fattori differenti e condizioni come la parodontite possono essere scatenate anche dalla frenesia dello stile di vita, dalle cattive abitudini e dallo stress a cui si è giornalmente sottoposti. Per questo motivo, i numeri raccolti dalle Istituzioni di riferimento presentano un quadro relativamente preoccupante riguardo i problemi alle gengive e la loro cura o prevenzione. Nelle prossime righe, scopriremo l’indagine nel dettaglio.
I dati sulla cura delle gengive in Italia: l’esposizione dettagliata dei dati
Le Linee Guida Nazionali per la terapia della parodontite meno grave, compresa tra gli stadi uno e tre, sono state pubblicate non molto tempo fa all’interno del Sistema Linee Guida Nazionali. Al loro interno, vengono racchiuse numerose nozioni, relative agli aspetti di cura e prevenzione, alle problematiche ulteriori che i disturbi alle gengive possono arrecare all’organismo e ai fattori di rischio come il diabete, il fumo o il consumo smodato di alcolici.
Il progetto di formazione promosso da SIdP sancisce la diffusione delle linee guida suddette, stilate sulla base delle direttive dell’Istituto Superiore di Sanità, ha come obiettivo quello di guidare il professionista nel trattamento della parodontite sin dai suoi stati iniziali, in luce delle evidenze scientifiche più recenti.
In questo modo, è possibile far rientrare i dati presentati dalle Istituzioni di riferimento di recente, riguardanti la scarsa sensibilizzazione e la diffusione capillare della malattia parodontale nella popolazione italiana. Di fatto, i disturbi gengivali rappresentano una problematica assiduamente ritrovata non soltanto nel nostro Paese, rendendo la loro cura e prevenzione un fattore decisivo sia in ambito nazionale che europeo.
I numeri emersi dall’indagine
Stando a quanto raccolto dagli esperti SIdP, a fronte di 30 milioni di persone con problematiche relative all’infiammazione gengivale, soltanto il 17% avrebbe ricevuto una diagnosi e appena il 3% si sarebbe sottoposto ad una terapia parodontale. Questo significa che i rischi aggravati della diffusione della parodontite rappresentano un fattore grave e concreto.
Sarebbero oltre 3.5 milioni gli italiani affetti da parodontite grave, uno stato patologico che può condurre alla perdita dei denti. Solo un paziente su 4 conoscerebbe le vere conseguenze della parodontite grave, una condizione facilmente scongiurabile se ci fosse maggiore sensibilizzazione e si agisse tempestivamente per arginarla.
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