Il lavoro del costumista è molto delicato: lo stile di un personaggio, sia al cinema che in tv, è importantissimo per raccontare qualcosa della sua storia. Negli ultimi anni, alcune serie hanno proprio dettato moda: titoli come Love e Top Boy su Netflix, Fleabag su Prime Video, Euphoria per HBO fino all’ultima Normal People su Hulu hanno raccontato i Millennial con estrema precisione anche grazie a una cura particolare riservata ai costumi (la hoodie che indossa Zendaya in Euphoria di recente è stata messa all’asta sul sito della A24).
Se si pensa all’Italia, invece, viene un po’ da ridere, perché tutti i personaggi si vestono sempre uguale: castigati e dal sapor democristiano. Le serie tv italiane soffrono tutte dello stesso difetto: per quanto provino a replicare la realtà, spesso non ci riescono e finiscono per rappresentare una versione sbiadita della realtà. Soprattutto per quanto riguarda i teenager, nelle serie italiane si vede una generazione vestita sempre uguale, che perde il gusto per la moda e la passione per i brand, che si tratti di una tee di Supreme o di un paio di Air Max. In effetti, i grandi assenti sono proprio i brand, come se non esistessero anche nell’armadio delle persone più comuni. Ma come insegna Favolacce dei fratelli D’Innocenzo, anche il più ottuso padre di provincia ha le polo di Fred Perry.
Serie tv: Gomorra
Parlando di costumi, Gomorra – La serie ci ha provato. Non era facile competere con il film del 2008: Matteo Garrone è stato impeccabile nei più piccoli dettagli, persino nella scelta delle mutande dei due ragazzi che giocano con le mitragliette. La serie, però, ha il solito difetto: Ciro (Marco D’amore), Genny (Salvatore Esposito), Don Pietro Savastano (Fortunato Cerlino) e Donna Imma (Maria Pia Calzone) si vestono più o meno come si può immaginare, con giubbotti di pelle, t-shirt un po’ cafone e pellicce leopardate, ma dove sono le felpe in acetato adidas? Perché nessuno indossa un paio di Nike? Persino la boss che si chiama “Scianel”, di Chanel non ne vede nemmeno l’ombra.
Serie tv: Suburra
Qualche anno dopo Suburra, la prima serie di Netflix Italia, ha provato a correggere il tiro: la ricerca sullo stile è raffinata e insieme alla chioma ossigenata di Alessandro Borghi azzarda alcuni capi di Marcelo Burlon e IUTER, indossati da Spadino (Giacomo Ferrara). Fatta eccezione per questi e per alcune giacche simil-Versace e Fausto Puglisi, però, di originale si vede ben poco.
Serie tv: Baby
Serie: Summertime e Skam Italia
Anche Summertime introduce i brand, ma commette un errore: tutti i protagonisti sembrano vestiti dalla mamma prima di andare all’asilo con colori pastello, t-shirt a righe e zainetti in stile Invicta. Tolto un terribile product placement Vans e qualche t-shirt Lacoste, il resto è senza senso. Persino il bullo è ripulito. Non ci si riesce a spiegare, tra l’altro, perché nella stessa scena alcuni personaggi siano in costume, altri in giubbotto di pelle o giacca cerata.
La serie Ultras di Lettieri
Negli ultimi tempi anche in Italia c’è stato anche chi ha rinunciato al product placement per una rappresentazione realista: Ultras di Francesco Lettieri, per esempio, è pieno di loghi riconoscibili, nessuno dei quali è sponsorizzato. Il discorso potrebbe essere allora diverso per Netflix, se non fosse che tutte le produzioni di Netflix Italia sono co-produzioni, distribuite in tutto il mondo dalla piattaforma ma affidate a case italiane (spesso Cattleya). Non importa, quindi, che Benedetta Porcaroli sia nell’esercito di Alessandro Michele: il suo staff può presentare alcuni outfit Gucci, ma se non vengono accettati non c’è niente da fare.
In generale, il lavoro del costumista è molto più libero al cinema che in televisione. È italiana, infatti, una delle costumiste che ha vinto più Oscar®: Milena Canonero, premiata per il suo lavoro in film come Barry Lindon di Stanley Kubrick, Marie Antoinette di Sofia Coppola e Grand Budapest Hotel di Wes Anderson. La serialità, purtroppo, è ancora lontana da questi risultati. Per digerire la delusione, per fortuna arriva Netflix a tirare su il morale: da venerdì 15 maggio è disponibile sulla piattaforma la quarta stagione di Skam Italia. Chissà, a questo giro, che scarpe indosseranno.
Fonte: NssMag
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